12.9. Moti centrali#
In meccanica, un moto centrale è definito come il moto di un corpo soggetto a un campo di forze con simmetria sferica rispetto a un punto
cioè la forza ha direzione radiale e la sua intensità dipende solo dalla distanza dal centro.
Esempi. Alcuni esempi che possono essere rappresentati come moti centrali sono:
il moto di una massa vincolata a terra con una molla,
il moto di due corpi con massa soggetti alla mutua interazione gravitazionale,
il moto di due corpi con carica elettrica soggetti alla mutua interazione elettrica,
Nel primo caso, l’intensità della forza ha una dipendenza lineare con la distanza dal centro; negli altri due casi, l’intensità della forza è inversamente proporzionale al quadrato della distanza dal centro. Si noti la (quasi) uguaglianza formale tra l’interazione gravitazionale soggetta alla legge di gravitazione universale di Newton e l’interazione elettrica soggetta alla forza di Coulomb. I due casi hanno però una differenza fondamentale: nel caso di interazione gravitazionale due corpi si attraggono sempre, nel caso di interazione elettrica, due corpi con carica di segno opposto si attraggono mentre due corpi con carica di segno uguale si respingono.
Nelle sezioni successive vengono discussi i casi di forza proporzionale alla distanza e forza proporzionale al quadrato della distanza.
12.9.1. Forza proporzionale alla distanza#
L’equazione del moto di un corpo soggetto a un campo di forze centrali con intensità proporzionale alla distanza dal centro è
todo
12.9.2. Forza inversamente proporzionale al quadrato della distanza#
L’equazione del moto di un corpo soggetto a un campo di forze centrali con intensità inversamente proporzionale al quadrato della distanza dal centro è
…todo bla bla
Moto piano
Il moto avviene in un piano identificato dalla posizione e dalla velocità (iniziale). Nel caso in cui la velocità risulta allineata con la direzione radiale si verifica solo nel caso degenere in cui il moto è rettilineo: se la velocità è allineata alla direzione radiale in un istante temporale, lo è sempre; viene da sé, che in ogni altro caso di moto centrale, la velocità non ha mai direzione radiale.
Poiché il vettore
si può concludere che il moto avviene nel piano identificato dai vettori posizione
Costanza del momento angolare e della velocità areolare
Il momento angolare
ed è quindi costante a sua volta. La velocità areolare, definita come l’area descritta
ed è quindi costante a sua volta.
Equazioni in coordinate polari
Poiché il moto è piano, è possibile introdurre un sistema di coordinate polari. La posizione di un punto è identificato dal vettore
e l’equazione del moto (12.3) può essere scritta nelle sue componenti radiale e tangenziale
Costanza dell’energia
Moltiplicando scalarmente l’equazione del moto (12.3) per il vettore velocità
che si traduce nella legge di conservazione dell’energia meccanica,
L’energia meccanica può essere riscritta usando le coordiante polari
dopo aver espresso il momento angolare in coordinate polari
per poter esprimere la derivata nel tempo dell’angolo
Traiettorie e coniche
Si cerca la traiettoria
Esprimendo la componente radiale dell’equazione del moto (12.4) si ottiene un’equazione differenziale ordinaria lineare a coefficienti costanti del secondo ordine,
la cui soluzione è
Questa equazione rappresenta la più generale equazione delle coniche in coordinate polari. L’arbitrarietà nella scelta della direzione dalla quale misurare gli angoli può essere utilizzata per riscrivere il denominatore,
per riscrivere l’equazione
Equazione della traiettoria in funzione dell’energia e del momento angolare
Manipolando i risultati ottenuti, si vuole esprimere l’equazione della traiettoria (12.7) in termini delle costanti del moto, l’energia
con
per ricavare i coefficienti dell’equazione generale delle coniche in funzione dei parametri fisici del problema,
L’equazione delle coniche può quindi essere riscritta come
L’espressione dell’eccentricità permette di stabilire il legame tra i valori delle costanti del moto
Osservazione. Giunti verso la fine di un libro sulla meccanica, dovrebbe fare storcere il naso parlare in termini di valore assoluto di energia (almeno per quanto riguarda la meccanica classica). Questo è possibile, poiché la costante additiva arbitraria è stata fissata (implitamente, todo essere più espliciti nella sezione) nella sezione sulla costanza dell’energia, ponendo uguale a zero la condizione di quiete a distanza infinita dal centro.