8.2. Cinematica di un corpo rigido#
La cinematica di corpo rigido è definita dalla posizione di un suo punto materiale e dalla propria orientazione in funzione del tempo. In generale, per definire la posizione di corpo rigido nello spazio 3-dimensionale servono 6 parametri: 3 coordinate per definire la posizione di un punto materiale \(Q\) e 3 parametri per definire l’orientazione del corpo nello spazio. Per definire la posizione di un corpo rigido che compie un moto piano servono 3 parametri: 2 coordinate per definire la posizione di un punto e 1 parametro per definirne l’orientazione.
todo definizione di moto piano
Nota
Questo materiale è rivolto a studenti delle scuole superiori, e si limita a discutere il moto 2-dimensionale di corpi rigidi. Una discussione del moto 3-dimensionale di corpi rigidi richiede l’uso e la dimestichezza con oggetti matematici che non sono introdotti nei primi anni delle scuole superiori - e purtroppo troppo spesso nemmeno nei corsi universitari dei primi anni -, i tensori.
Al prezzo di non poter trattare i problemi meccanici più generali, questa scelta evita di richiedere la conoscenza dell’algebra tensoriale o di introdurre formule in forma quantomeno discutibile. Per una discussione completa del problema, si rimanda al materiale pensato per studenti più maturi: todo
algebra vettoriale e tensoriale todo
meccanica classica todo
8.2.1. Posizione dei punti di un corpo rigido#
Posizione del un punto materiale di riferimento, \(Q\).
Posizione di tutti i punti materiali \(P\) del corpo rigido, e orientazione del corpo. Nell’ipotesi di moto 2-dimensionale, il vettore tra due punti materiali \(\vec{r}_{QP} = P-Q\) può essere scritto in funzione del vettore \(\vec{r}_{QP}^0\) nella configurazione di riferimento del corpo e della rotazione di un angolo \(\theta\) attorno a un asse di direzione \(\hat{n}\) costante e perpendicolare al piano del moto,
La posizione di un punto materiale \(P\) di un corpo rigido rispetto al sistema di riferimento scelto, può essere quindi scritta come
8.2.2. Velocità dei punti di un corpo rigido#
Velocità del punto materiale di riferimento, \(Q\)
Velocità di tutti i punti materiali \(P\) del corpo rigido, e velocità angolare del corpo, \(\vec{\omega} = \dot{\theta} \hat{n}\). La velocità relativa di un punto \(P\) rispetto al punto di riferimento \(Q\) viene calcolata con la derivata del vettore \(\vec{r}_{QP}\) rispetto al tempo, ricordando che \(\hat{n}\) è costante e quindi \(\frac{d}{dt} \hat{n} = \vec{0}\),
\[\begin{split}\begin{aligned} \dfrac{d \vec{r}_{QP}}{dt} & = \dfrac{d}{dt} \left( \cos \theta \, \vec{r}_{QP}^0 + \sin \theta \, \hat{n} \times \vec{r}_{QP}^0 \right) = \\ & = \dot{\theta} \left( -\sin \theta \, \vec{r}_{QP}^0 + \cos \theta \, \hat{n} \times \vec{r}_{QP}^0 \right) = \\ & = \dot{\theta} \hat{n} \times \left( \sin \theta \, \hat{n} \times \vec{r}_{QP}^0 + \cos \theta \, \vec{r}_{QP}^0 \right) = \\ & = \dot{\theta} \hat{n} \times \vec{r}_{QP} = \\ & = \vec{\omega} \times \vec{r}_{QP} \ , \end{aligned}\end{split}\]avendo definito la velocità angolare, \(\vec{\omega} = \dot{\theta} \hat{k}\) per un moto 2-dimensionale, e usato l’identità vettoriale
\[\vec{n} \times (\vec{n} \times \vec{w}) = \hat{n} \underbrace{(\hat{n} \cdot \vec{w})}_{=0} - \vec{w} \underbrace{(\hat{n} \cdot \hat{n})}_{=1} = - \vec{w} \ .\]
Nota
La velocità angolare \(\vec{\omega}\) di un sistema rigido è una quantità fisica associata all’intero sistema e non dipende dal punto materiale \(Q\) usato come riferimento per descrivere il moto del sistema.
Nota
La formula
vale anche per moti 3-dimensionali. In questo caso però non è possibile scrivere \(\vec{\omega} = \dot{\theta} \hat{n}\).
La velocità di un punto materiale \(P\) di un corpo rigido rispetto al sistema di riferimento scelto, può essere quindi scritta come
8.2.3. Accelerazione dei punti di un corpo rigido#
Accelerazione del punto materiale di riferimento, \(Q\)
Accelerazione di tutti i punti materiali \(P\) del corpo rigido, e accelerazione angolare del corpo, \(\vec{\alpha} = \dot{\vec{\omega}} = \ddot{\theta} \hat{n}\). L’accelerazione relativa di un punto \(P\) rispetto al punto di riferimento \(Q\) viene calcolata con la derivata seconda del vettore \(\vec{r}_{QP}\) rispetto al tempo, ricordando che \(\hat{n}\) è costante e quindi \(\frac{d}{dt} \hat{n} = \vec{0}\),
\[\begin{split}\begin{aligned} \dfrac{d^2 \vec{r}_{QP}}{dt^2} & = \dfrac{d}{dt} \left( \vec{\omega} \times \vec{r}_{QP} \right) = \\ & = \dfrac{d \vec{\omega}}{dt} \times \vec{r}_{QP} + \vec{\omega} \times \dfrac{d \vec{r}_{QP}}{dt}= \\ & = \alpha \times \vec{r}_{QP} + \vec{\omega} \times \left( \vec{\omega} \times \vec{r}_{QP} \right) \ . \end{aligned}\end{split}\]
L’accelerazione di un punto materiale \(P\) di un corpo rigido rispetto al sistema di riferimento scelto, può essere quindi scritta come