8. Cinematica#
La cinematica si occupa della descrizione del moto dei sistemi, senza indagarne le cause. La cinematica si occupa della descrizione dello stato di un sistema, e della sua variazione, nello spazio in funzione del tempo.
Cosa si intende per spazio e per tempo in meccanica classica? Il modello di spazio che aveva in mente Newton - e che può essere ritenuto un ottimo modello di spazio in molte circostanze anche oggi - è lo spazio Euclideo, nel quale non ci sono direzioni o posizioni «speciali» (isotropo e uniforme), e nel quale valgono i postulati e i risultati della geometria euclidea. Questo modello di spazio 3-dimensionale può essere descrito dalle coordinate cartesiane, e la distanza tra due punti può essere calcolata con il teorema di Pitagora applicato alle differenze di coordinate. Dal punto di vista operativo, lo spazio è quell’entità fisica nella quale si possono misurare distanze e angoli con righello e gonomiometro (o altri strumenti meno rudimentali). Una volta scelto un punto dello spazio come origine, i punti dello spazio possono essere rappresentati come vettori di uno spazio euclideo. Il tempo invece può essere definito come la grandezza fisica associabile al susseguirsi degli eventi e che può essere misurata con un orologio.
In meccanica classica, spazio e tempo sono considerati indipendentemente entità assolute1, cioè indipendenti dall’osservatore: due osservatori diversi dotati di strumenti per la misura di distanze, angoli e tempo (accurati e tarati), concordano sulla misura della distanza tra qualsiasi coppia di punti dello spazio, dell’angolo tra qualsiasi coppia di direzioni e di qualsiasi intervallo di tempo. Come discusso nell’esempio Example 8.1, due osservatori che usano sistemi di coordinate diversi possono non concordare sulle coordinate dei punti ma concordano sulle distanze e sugli angoli.
La posizione di un punto nello spazio euclideo è rappresentabile con un vettore (una volta scelto un punto come origine nello spazio); un istante di tempo è rappresentabile con un numero scalare. La descrizione generale di una rotazione nello spazio 3-dimensionale richiede strumenti al di fuori dello scopo di questo materiale, i tensori; limitandoci qui al moto piano di sistemi estesi, la rotazione in un moto piano può essere rappresentata con l’angolo di rotazione rispetto a una direzione di riferimento (e quindi una quantità scalare) o con un vettore ortogonale al piano del moto di valore modulo uguale all’angolo di rotazione. La discussione generale della cinematica dei corpi rigidi nello spazio 3-dimensionale viene affrontata nel materiale di meccanica per gli studenti universitari.
Example 8.1 (Invarianza di spazio e tempo.)
Dati i punti nel piano, \(A\), \(B\), \(C\), … e due osservatori…
essi non concordano sulle coordinate e l’istante dei tre eventi,
ma concordano sulle distanze, sugli angoli (e sull’area, come concorderebbero sul volume di solidi), e sull’intervallo temporale tra i tre eventi,
Definition 8.1 (Configurazione di un sistema)
La configurazione di un sistema viene definita da un insieme minimo (non ridondante) di variabili indipendenti, o coordinate, dette gradi di libertà. Il numero di gradi di libertà di un sistema dipende dalla dimensione dello spazio nel quale avviene il moto, dal numero e dal tipo degli elementi che lo compongono e dai vincoli che connettono gli elementi del sistema tra di loro o con l’ambiente esterno.
La scelta dell’insieme dei gradi di libertà usati per descrivere la configurazione di un sistema non è univoca, e di solito viene guidata da un criterio di «comodità» e di «semplicità» del problema da risolvere. La scelta dei gradi di libertà non influenza la configurazione del sistema, che è quindi invariante alla scelta dei gradi di libertà.
Definition 8.2 (Stato di un sistema)
In generale, in meccanica classica lo stato di un sistema è definito dalla sua configurazione e dalla derivata prima nel tempo delle variabili che definiscono i gradi di libertà: questo è sensato per sistemi meccanici la cui dinamica è governata da equazioni differenziali ordinarie del secondo ordine.
La configurazione di un punto libero nello spazio euclideo \(E^n\) (\(n=2\) piano, \(n=3\) spazio) è definita dalla sua posizione nello spazio, tramite un insieme di \(n\) coordinate:
un punto libero nel piano ha 2 gradi di libertà (traslazione);
un punto libero nello spazio ha 3 gradi di libertà (traslazione).
La configurazione di un corpo rigido libero è definita dalla posizione di un suo punto nello spazio e dalla sua orientazione:
un corpo rigido nel piano ha 3 gradi di libertà, 2 per definire la posizione di un suo punto nello spazio (traslazione) e 1 per definire la sua orientazione (rotazione) rispetto a un asse ortogonale al piano;
un corpo rigido nello spazio ha 6 gradi di libertà, 3 per definire la posizione di un suo punto nello spazio (traslazione) e 3 per definire la sua orientazione (rotazione)
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Questo non è più vero nella meccanica di Einstein, teoria compatibile con i fenomeni elettromagnetici e l’evidenza sperimentale che la velocità della luce è finita. Nell’ambito della teoria della relatività di Einstein, spazio e tempo non sono più due entità assolute: due osservatori in moto relativo non concordano sulle misure di lunghezze, di angoli e di intervalli di tempo. Spazio e tempo sono due componenti di un’entità assoluta 4-dimensionale, lo spazio-tempo. Potrà sembrare strano, ma così è: è sempre bene ricordarsi che la nostra esperienza quotidiana è abbastanza limitata e di come i nostri sensi possono ingannarci.