17.1.1. Definizione di variabile casuale#

Qualitativamente, una variabile casuale è una grandezza che può assumere valori diversi come risultato di un fenomeno aleatorio, un fenomeno che non è possibile descrivere accuratamente con delle equazioni deterministiche. todo fare esempi: lancio del dado e estrema dipendenza dalle condizioni iniziali, soprattutto con urto; aggiungere simulazione, già presente sul drive

Una definizione più rigorosa prevede i concetti di spazio di probabilità e -algebra. Senza pretendere di fornire una descrizione dettagliata e rigorosa di questi oggetti matematici, non si vuole rinunciare a dare la definizione rigorosa di variabile casuale, fornendo un’interpretazione degli oggetti matematici coinvolti.

17.1.1.1. Definizione#

Dato uno spazio di probabilità (Ω,F,ν) e uno spazio misurabile (E,E), una variabile aleatoria è una funzione misurabile X:ΩE.

Ora, cerchiamo di interpretare questa definizione criptica. Iniziamo dalle cose semplici:

  • Ω ed E sono due insiemi: Ω viene definito *insieme degli eventi o spazio campionario, E è l’insieme dei valori che può assumere la variabile casuale.

Se l’insieme E dei possibili valori della variabile casuale è un insieme di elementi discreti, si definisce la variabile casuale discreta. Se l’insieme E è invece un insieme di valori continui, come ad esempio un intervallo IR, la variabile viene definita continua. Le variabili casuali possono essere numeriche o categoriali: le variabili casuali numeriche hanno valori numerici, quelle categoriali possono essere identificate da etichette: ad esempio, una variabile X che rappresenta il mezzo preferito di locomozione con valori nell’insieme {piedi,bici,treno,auto,altro} è una variabile categoriale. Le variabili categoriali possono essere o non essere ordinabili; se non sono numeriche, non è possibile compiere operazioni numeriche su di esse.

Continuiamo con gli altri oggetti meno immediati:

  • lo spazio di probabilità (Ω,F,ν) può essere pensato come formato da due parti, lo spazio misurabile (Ω,F) e la misura di probabilità ν;

  • nella definizione ora sono conivolti due spazi misurabili, (Ω,F), (E,E), che a loro volta sono composti da due oggetti:

    • un insieme di elementi;

    • una σ-algebra: per quanto interessa a noi, una σ-algebra applicata agli elementi di un insieme offre la possibiltà di applicare le operazioni degli insiemi (unione, intersezione,…) agli elementi dell’insieme

  • la misura di probabilità ν è una funzione compatibile con gli spazi misurabili coinvolti nella definizione, che traduce in matematica i concetti della probabilità come, ad esempio:

    • P(ωΩ)=1,

    • P(ωAωB)P(ωA)+P(ωB), e l’uguaglianza vale se A, B disgiunti

Spieghiamoci peggio con due esempi.

todo. L’evento è sempre osservabile? O si può osservare solo il valore assunto dalla variabile casuale?

17.1.1.1.1. Esempio 1. Lancio dado non truccato, con variabile casuale corrispondente al valore della faccia#

Viene lanciato un dato a 6 facce non truccato. Questo corrisponde a un insieme degli eventi costituito da i 6 eventi distinti Ω={faccia 1,,faccia 6}, e ognuno di questi 6 eventi ha una misura di probabilità uguale a ν(faccia 1)==ν(faccia 6)=16. Si sceglie come variabile casuale la funzione che associa al numero letto sulla faccia lo stesso numero, X:ΩE, X(faccia n)=n. Si vogliono ora analizzare le probabilità associate ai seguenti eventi:

  • Ω1: eventi che portano a risultato 3:

    P(X(ωΩ1)=3)=P(ωΩ1)=ν(faccia 3)=16
  • Ω2: eventi che portano a risultato pari,

    P(ωΩ2)=P(X(ωΩ2)=2X(ωΩ2)=4X(ωΩ2)=6)==ν(faccia 2)+ν(faccia 4)+ν(faccia 6)=12
  • Ω3: eventi che portano a risultato dispari

  • Ω4: eventi che portano a risultato inferiore a 4

  • Ω5: eventi che portano a un risultato compreso tra 1 e 6 inclusi

  • Ω6: eventi che verificano gli eventi Ω2 o gli eventi Ω4

  • Ω7: eventi che verificano gli eventi Ω2 e gli eventi Ω4

17.1.1.1.2. Esempio 2. Lancio dado non truccato, con variabile casuale diverso dal valore della faccia#

Si studino ora i casi in cui la variabile casuale associa all’evento:

  1. il valore della faccia diviso 2 e aumentato di 1

  2. il massimo divisore diverso del numero sulla faccia, diverso dal numero stesso